mercoledì 11 maggio 2011

Voi la conoscete IPAZIA?

Ciao a tutti,
vado subito al sodo: voi conoscete Ipazia? Avete mai sentito questo nome? Io mi ero già documentata velocemente su di lei, qualche tempo fa, rimandendo subito affascinata dalla storia di questa donna, vissuta in Alessandria d'Egitto, nel IV secolo D.C. Venedrì scorso poi, facendo zapping su Sky, mi sono imbattuta nel film a lei dedicato: "Agorà", uscito nel 2009 e poco pubblicizzato in Italia...beh, con tutti i filtri che vanno concessi ad un film, che certamente, nn essendo un documentario, deve pur premurarsi di intrattenere il telespettatore, io sono rimasta affascinata da questa donna, dalla sua storia.
Incredibile come Ipazia, una donna di cultura in un'epoca ancora una volta di uomini, dove le donne erano solo degli oggetti, fini alla procreazione ed accudimento della prole, lei, filosofa, astronoma, matematica, insegnate, custode della conoscenza e assetata, nell'accezione più positiva del termine, di sapere, di conoscenza e fedele a questo, lei, fosse talmente rispettata da tutti, fu temuta a tal punto, che fu uccisa. In quei tempi, ad Alessandria d'Egitto e non solo, volgeva al termine l'era pagana, mentre vi era un tumulto di movimenti religiosi cristiani, o pseudo tali, tra cui una setta di seguaci, tra cui anche monaci: i parabolani, che vedevano in lei un ostacolo. Lei fu la prima "strega" della storia, ancora prima che l'era delle streghe avesse inizio nel periodo più buio della storia dell'uomo: il Medioevo. E vedendo quel film, mi sono chiesta, anche se ne avevo sempre avuto il sospetto: ma quindi basta essere diverse (in questo caso parlo di figure femminili), avere una cultura, non volersi sposare e non volere avere figli, per essere tacciata di stregoneria? Le furono affibbiati spregevoli nomignoli, quali "puttana", benché fosse vergine e Strega", benché non lo fosse, solo perchè era una donna forte, perchè aveva cultura, perchè era rispettata e perchè era talmente fedele alla sua ricerca del sapere, alla filosofia, che nn aveva voluto accettare la corte di nessuno, restando una donna "sola", intendo senza uomo. Ad un certo punto del film, le viene chiesto: "in cosa credi Ipazia", visto che n nera pagana e non voleva convertirsi al cristianesimo e lei risposse: "io credo nella filosofia". Lei era orgogliosa di essere quello che era e sapeva che questo avrebbe avuto un prezzo, ma lo ha pagato, cosciente, fiera ed orgogliosa. Nessuno riuscì a comprarsi la sua conversione al cristianesimo, lei che proveniva da una cultura e da una famiglia pagana. Nessuno si comperò il suo consenso, la sua benedizione, nemmeno il prefetto Oreste, suo ex allievo, innamorato di lei alla follia, riuscì a "comperare" la suaconversione al cristianesimo, che stava prendendo il sopravvento a quel tempo, grazie anche al vescovo Cirillo.
Insomma, Ipazia fu la prima vera martire della libertà di pensiero e la prima vera donna libera della storia.
Trovo che oggi più che mai, una donna come Ipazia, benchè vissuta secoli e secoli fa, sia più che mai recente.
Oggi, in un'epoca in cui l'omologazione impera. Oggi, in cui l'era dell'"IO" la fa da padrone. Oggi, in cui l'era dello sfoggio di qualsiasi cosa, anche del nulla è un must. Oggi, dove ancora una donna è una vera donna e socialmente accettata solo se ha dei figli, solo se ha un marito da sfoggiare, dove nn puoi essere single, perchè sennò sei sfigato/a, dove non puoi essere ateo/a, perchè il nostro è un paese cattolico e bisogna pur credere in qualcosa, in fondo.
Io dico che è un diritto di ognuno di noi, seguire le proprie aspirazioni, la ricerca della serenità e della cultura, ovunque ciò possa portare, purché nn si danneggi il prossimo.
Per quello che vale, Ipazia ha tutto la mia stima, e il mio rispetto e sarebbe fantastico se tutte noi donne avessimo il coraggio di essere così fiere di noi stesse, anche a costo di andare contro vento, inimicandoci il mondo.
L'ultima cosa che desidero fare, è invitare tutti/e voi, a notare come la religione, intesa come istituzione, quindi nn mi pronuncio in merito al tipo di religione e sia ben inteso, lungi da me voler offendere chicchessia, abbia ahimè temuto da sempre la donna, plasmandola e strumentalizzandone l'immagine, rilegandola a figura silente, all'interno della società e nel corso dei secoli. Mi rammarica constatare che anco'oggi, nel 2011, le cose non sono poi molto differenti, poichè la cultura machista impera e le donne sono ancora, ahimè, vittime di questa cutlura e di questa società, alimentate, purtroppo e anche, da fanatismi religiosi.

Buona giornata a tutti.
Valentina

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